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Codice fiscale per stranieri

Codice fiscale per stranieri

Codice fiscale per stranieri

Quando uno straniero viene in Italia per compiere atti che necessitino di una posizione fiscale, deve munirsi del codice fiscale propriamente detto.

Essi è uno strumento di identificazione del cittadino nei rapporti con gli enti e le Amministrazioni Pubbliche.

Non esiste un corrispettivo straniero del nostro “codice fiscale” quindi sarà difficile far capire ai nostri clienti esteri di cosa si tratta.

Nel campo immobiliare, il codice fiscale è la prima cosa da richiedere. Sia che affittiamo una casa, che il nostro cliente straniero voglia comprarne una o che la riceva in eredità o in donazione. Magari vuole stipulare un contratto per la fornitura di energia elettrica o di internet. In Italia il codice fiscale serve sempre!

Come si richiede il codice fiscale?

Il codice si può richiedere, anche a mezzo di persona appositamente delegata, a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

Cliccate sul seguente link per scaricare il modulo da compilare richiesta codice fiscale

Avete domande sulla compilazione? Niente paura, qui potrete anche scaricare le istruzioni per la compilazione codice fiscale

La traduzione inglese di questo articolo (potete cambiare lingua cliccando sulla bandierina in alto a sinistra) è articolata per spiegare agli stranieri cosa è esattamente il codice fiscale e come ottenerlo con la modulistica in lingua.

Per gli stranieri sarà possibile richiedere il codice fiscale, ma non verrà rilasciata la tesserina in plastica perché essa è relativa anche al sistema sanitario. 

Verrà rilasciato un documento vidimato dall’Agenzia delle Entrate, come questo che vedete qui sotto

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Come di calcola il codice fiscale?

Il codice fiscale è formato da sedici caratteri alfanumerici, ognuno dei quali ha uno specifico significato.

Le prime sei lettere si ricavano da cognome e nome: le prime tre consonanti del cognome seguite dalle tre del nome (ad es. le prime sei lettere del codice fiscale del signor Claudio Rossi, saranno RSS CLD).

Se le consonanti non bastano, si usano le vocali, sempre nell’ordine in cui si trovano. Se sono troppo brevi, le lettere mancanti sono sostituite da una X.

Settima e ottava lettera sono costituite dalle ultime due cifre dell’anno di nascita.

Successivamente, si trova la lettera che codifica il mese di nascita, la cui corrispondenza è riportata nella seguente tabella:

A gennaio
B febbraio
C marzo
D aprile
E maggio
H giugno
L luglio
M agosto
P settembre
R ottobre
S novembre
T dicembre

Le due cifre successive, invece, sono date dal giorno di nascita che, per gli uomini rimane invariato, mentre per le donne occorre sommare 40 (ad es. per il signor Claudio Rossi nato il 15 ottobre, si inserirà 15; per la signora Claudia Rossi nata il 15 ottobre, si dovrà inserire 55).

Si passa quindi ai 4 caratteri alfanumerici successivi (una lettera accompagnata da tre cifre) che rappresentano il comune di nascita (ad es. H501 corrisponde al comune di Roma; F205 al comune di Milano; ecc.). In Italia è in uso il metodo del codice catastale.

L’elenco dei comuni d’Italia con i relativi codici è conservato a cura dell’Agenzia del Territorio ed è consultabile anche online.

Per tutti i nati al di fuori del territorio italiano (sia cittadini stranieri che italiani nati all’estero), la prima lettera delle 4 cifre alfanumeriche sarà sempre Z, seguita dal numero identificativo dello stato di nascita.

L’ultima lettera, infine, è il “codice di controllo” (Cin, Control Internal Number) che viene calcolato in base ad uno specifico algoritmo nel seguente modo: si separano i caratteri alfanumerici contenuti nel codice fiscale ottenuto sinora in due gruppi di pari e dispari (a seconda della posizione che hanno appunto nel codice sino ad ora ottenuto; es. primo, terzo posto; secondo, quarto, ecc.); quindi, ogni carattere viene convertito in un predeterminato valore numerico.

I due risultati ottenuti andranno dunque sommati e poi divisi per 26.

Il risultato che si ottiene è convertito, infine, in una lettera, sfruttando delle tabelle precostituite (consultabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate).

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Alice  – www.ortalloggi.com